Page 9 - La_mia_parte
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Qualche istruzione per la lettura. Le dimensioni del libro sono generose, per usare un eufemismo: gli argomenti
erano tanti e forse talvolta ho lasciato correre la penna un po' troppo. Ma non vi intimorite, mi raccomando,
non dovete mica ingoiare tutte le pagine dall'inizio alla fine! Il libro si presta soprattutto ad una lettura
discontinua, a salti, anche distratta se volete. La divisione interna in capitoli e paragrafi serve a questo.
Alla fine, poi, ho aggiunto un utile indice analitico per cercare gli argomenti che più vi interessano e magari
spiluccare solo quelli e niente altro. In maniera spontanea e senza forzature, il discorso anche stavolta
si è aggregato intorno a tre nuclei tematici, gli stessi tre centri di attrazione gravitazionale che organizzavano
il contenuto del libretto Verso l’orizzonte 2013-2018, il resoconto che preparai alla fine del mio primo mandato,
del quale la presente pubblicazione è un ideale completamento. Resta valida, dunque, la motivazione della scelta
che così argomentai allora: «Innanzitutto il “Territorio”, che abbiamo voluto curare e salvaguardare per
custodirne la bellezza; nel Territorio, in osmosi con esso, crescono, si formano e lavorano le “Persone”, tutti noi
che viviamo meglio se riusciamo ad esprimerci in una città che non ci soffoca, ma che al contrario offre spazi
e occasioni per maturare insieme come comunità. Al termine di tutto, ovviamente, c’è il “Futuro”, ciò che
dobbiamo compiere oggi per essere preparati domani, una visione lungimirante e ispirata del destino
di Grottammare, la capacità di rispondere con coscienza alle domande che il Presente ci pone». Credetemi,
non mi cito per vezzo, ma non avrei saputo scriverlo diversamente, tanto valeva allora riportarlo pari pari.

Questo libro spero possa servire anche ai leoni da tastiera, o comunque a coloro che, pur non avendo alcuna
esperienza di politica e di amministrazione, pontificano in modo aggressivo e senza alcuna umiltà su tutto,
distribuendo giudizi per tutti. La politica, da quando la conosciamo, è sempre stata una delle discipline più
conflittuali di interazione tra le persone e questo sarebbe pure un bene, se il confronto tra le posizioni fosse
responsabile, maturo e ben argomentato. Negli ultimi decenni, invece, qualcosa è cambiato. Io, che amministro
da quasi vent’anni, ne ho fatto esperienza diretta. La spettacolarizzazione del dibattito pubblico, la sua
polarizzazione, esasperata dall’irruzione dei social media nella quotidianità e la stupida affermazione
che l'inesperienza in politica sia un vantaggio, piuttosto che un gravissimo limite, hanno complicato e reso
assurda la questione. La verità è che dirigere un Comune, una Provincia, una Regione, uno Stato è molto,
molto complicato e richiede una specifica competenza, maturata nel tempo, come richiede competenza eseguire
un'operazione chirurgica, difendere in tribunale il proprio assistito, progettare e realizzare un impianto elettrico
o idraulico, mettere bene un mattone dopo l'altro, sapere quando infornare o sfornare il pane e così via.
Salireste su un aereo guidato da un pilota con zero ore di volo alle spalle? Io no, non so voi. Nonostante i miei
venti anni di impegno civico e di esperienza, ho compiuto degli sbagli, continuo a sbagliare, devo imparare
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