Page 181 - La_mia_parte
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Torniamo al libro di Ivano Dionigi, dal quale Pensate a come siano state umiliate le parole
abbiamo preso le mosse; in esso possiamo trovare “amicizia” e “condivisione” dalle piattaforme
anche pagine stupende dedicate all’importanza social: i gesti quasi sacri di affidare la propria
del linguaggio. Le parole, afferma Dionigi, non amicizia a qualcuno o di condividere qualcosa con
solo “interpretano”, ma “cambiano” la realtà: gli altri non possono essere ridotti ad un paio
a quanti usi impropri, mistificati, assistiamo di click sui bottoni di un profilo digitale.Di
quotidianamente nella comunicazione odierna, questa manipolazione continua del linguaggio
resa ancora più pervasiva dai nuovi mezzi digitali, troverete centinaia di esempi nelle bolle di
messa in campo dalla politica e dalle aziende per comunicazione quotidiane in cui siamo stati
vendere meglio prodotti e idee! Chi è indotto a confinati (per essere guidati meglio in questo
“parlare male”, è costretto anche a “ragionare male”. percorso di disintossicazione affidatevi anche
al bel saggio di Gianrico Carofiglio Della gentilezza
e del coraggio. Breviario di politica e altre cose, oppure
al recente La nuova manomissione delle parole,
riedizione di un libro del 2010, sempre dello stesso
autore). Per combattere questa incuria e volgarità
del linguaggio, conclude Dionigi, occorre
«un’ecologia linguistica non meno urgente di quella
ambientale». I luoghi privilegiati per compiere
quest’opera di igiene della lingua e dell’anima non
possono che essere le nostre scuole, nelle quali
possiamo tentare di evitare che anche le menti e
i cuori dei nostri giovani si riempiano di rifiuti.
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