Page 107 - La_mia_parte
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Vi racconto una storiella. Due contadini emigranti
traversavano l’oceano su un piroscafo traballante.
Uno dorme nella stiva, l’altro invece sta sveglio sul
ponte e vede arrivare una burrasca. Le onde altissime
fanno oscillare paurosamente la nave. Atterrito,
domanda ad un marinaio se sono in pericolo e questo
risponde: «Se continua così, fra mezz’ora affondiamo».
L’emigrante corre nella stiva per avvertire il compagno.
Lo sveglia e gli dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua
questo mare, il bastimento tra mezz’ora affonda!».
Quello risponde: «Che me ne importa, non è mica
il mio!».

Prendo in prestito questo storia da uno dei padri della
Repubblica, Piero Calamandrei, che il 26 gennaio del
1955 la raccontò ad un gruppo di studenti per aprire
un ciclo di conferenze sulla nostra Costituzione.
Voleva dimostrare a loro, con il suo linguaggio semplice
e diretto, qual è la conseguenza dell’indifferenza
verso la politica: se ciascuno di noi se ne disinteressa,
alla fine annegheremo tutti. «La libertà – continuava
Calamandrei nel suo discorso – è come l’aria: ci si
accorge di quanto vale quando comincia a mancare»
e proseguiva augurandosi che quei giovani che lo
stavano ascoltando non dovessero mai provare il
senso di asfissia che la sua generazione aveva dovuto
subire sotto il Fascismo. «Sulla libertà bisogna
vigilare – questa la conclusione di Calamandrei –
dando il proprio contributo alla vita politica».

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