Page 93 - La_mia_parte
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di dover assumere le decisioni strategiche per            Ormai anch’io ho una certa età, ma non sono
migliorare il presente e il futuro di tutti i cittadini.  così vecchio di aver perso il desiderio di capirli
E io so quanto sia difficile.                               e non sono nemmeno così sprovveduto
                                                          disciplinarmente da non ricordare che i “vecchi”
Nonostante tutto questo sforzo, permane                   si lamentano dei “giovani” sin dai tempi di Aristotele.
purtroppo l’idea che a Grottammare si sia fatto           Trattenendo il trombone del professore che è
poco per i giovani. Eppure, come avete avuto              in me e il paternalismo di chi è diventato padre
modo di leggere, abbiamo fatto il possibile,              e deve per forza combattere la paura del futuro
quantomeno abbiamo tentato di dispiegare tutte            che attende le nuove generazioni, credo ancora
le strategie e tutti gli strumenti in possesso            con convinzione in ciò che ha scritto George
di una pubblica amministrazione di un Comune              Bernardos, che cioè «è la febbre della gioventù
di 16.000 abitanti (qualcuno talvolta dimentica           che mantiene il resto del mondo alla temperatura
che non siamo a Bologna, a Firenze, nemmeno               normale. Quando la gioventù si raffredda, il resto
ad Ancona, forse è giusto ricordarlo ogni tanto).         del mondo batte i denti». Ben vengano allora
Ora, io non voglio credere che coloro che                 febbri e influenze! Non vorrei assistere a questo
lamentano l’assenza di iniziative per ragazzi             disastroso “raffreddamento globale”.
considerino manifestazioni giovanili solo quelle
destinate all’intrattenimento e al divertimento                                                                                  91
delle nuove generazioni: sarebbe questo un
grande errore, considerato che le Istituzioni
hanno comunque il dovere di investire risorse su
progetti che abbiano una finalità prevalentemente
educativa, non solo aggregativa. La questione,
tuttavia, esiste, me la sono posta e continuo
a pormela: come coinvolgere maggiormente
i nostri figli, come appassionarli di più, come
renderli più attivi e propositivi, come farli sentire
parte di un più ampio progetto di città che li veda
protagonisti? Dire che la colpa è loro, che non
vogliono essere coinvolti, che sono distratti e
“bamboccioni” è una vergognosa scorciatoia.
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