Page 187 - La_mia_parte

Sembra assurdo eppure fino a vent’anni fa
la questione ambientale, il rispetto della natura,
la riduzione dell’emissioni e più in generale
la necessità di un rapporto più sostenibile tra
l’umanità e il mondo circostante erano temi non
ancora pienamente condivisi. Essi erano piuttosto
patrimonio di uno specifico orientamento politico,
che doveva confrontarsi con l’idea diametralmente
opposta della necessità di consumare risorse a
servizio di uno sviluppo economico illimitato, che
avrebbe portato benessere e che, pertanto, non
poteva e non doveva essere contenuto in alcun
modo. Insomma, l’opposizione tra liberismo ed
ecologismo era più sfacciata, più aggressiva.
Oggi, ovviamente, questa opposizione non è
assolutamente scomparsa nella sostanza; nella forma,
invece, essa sembra si sia quasi annullata: tutte le
multinazionali, nelle loro comunicazioni ufficiali,
sono attentissime al rispetto dell’ambiente.
Basta accendere il televisore per vedere come la
parola “sostenibilità” veicoli anche i prodotti più
“insostenibili” e sia diventata di fatto un elemento
imprescindibile del marketing. Oggi, poi, si fa
fatica a trovare un partito nell’arco costituzionale
che non si dica rispettoso dell’ambiente…
Molte cose sono accadute nel frattempo, che hanno
causato questo cambiamento. Eventi storici come
l’oggettivo peggioramento della situazione climatica,
l’emergenza sanitaria globale e la guerra in Ucraina
sono solo le conferme sperimentali di previsioni
vecchie ormai di decenni, che avevano già favorito
la nascita di una nuova sensibilità, di un cambiamento
culturale che alla lunga ha costretto i governi del
mondo a fare direttamente i conti con la questione.
In questa prospettiva, prima ancora dei Fridays for
Future di Greta del 2018, va ricordato il valore
fondativo, paradigmatico dell’enciclica Laudato si’
di Papa Francesco del 2015, che senza infingimenti
ha dimostrato come «l’ambiente umano e l’ambiente
naturale si degradino insieme», sostenendo che
«non potremo affrontare adeguatamente il degrado
ambientale, se non prestiamo attenzione alle cause
che hanno attinenza con il degrado umano e sociale».
È il principio della “Ecologia integrata” – un
pensiero tra i più “forti” dell’epoca contemporanea
che, se bene declinato in politiche reali, potrebbe
salvare l’umanità e il pianeta – dal quale consegue
che entrambi i suddetti deterioramenti, ambientale
e sociale, saranno pagati sempre di più dalle
popolazioni più deboli della Terra.
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