Per amministrare una Città occorre prima di tutto responsabilità. Da troppi anni la cattiva politica ha utilizzato una lingua disonesta, fatta di vuote promesse che si sono inevitabilmente rivelate vane e, nel peggiore dei casi, dannose per la salute economica e civile della nostra Italia.
A Grottammare per fortuna questo non è mai accaduto negli anni di governo di Solidarietà e Partecipazione, soprattutto perché abbiamo sempre immaginato la Città con consapevolezza e coscienza, proponendo ai cittadini progetti e non sogni, idee realizzabili che di fatto abbiamo realizzato. Anche in queste nuove elezioni ci presentiamo ai cittadini con un programma che coniuga sapientemente l’idealità della nostra visione con la concretezza del nostro agire amministrativo.
Uno scenario difficile
Responsabilmente, allora, prima di qualsiasi proposta programmatica, è necessario affrontare la questione delle risorse economiche su cui la Città di Grottammare potrà verosimilmente contare nei prossimi anni. La nostra esperienza amministrativa, infatti, ci suggerisce di essere cauti e previdenti, considerata la situazione economica e le scelte di bilancio compiute dagli ultimi governi, che hanno di fatto scaricato le conseguenze della crisi sugli enti periferici, riducendo ad essi i trasferimenti, trattandoli come esattori di nuove tasse per sanare i conti del bilancio nazionale.
E inevitabilmente le risorse economiche a disposizione dei Comuni ne hanno risentito. È ormai a conoscenza di tutti i cittadini che i provvedimenti normativi emanati dagli ultimi governi con lo scopo di contenere la crescita del debito pubblico italiano sono andati prevalentemente nella direzione di tagliare le risorse destinate ai Comuni, mettendo a serio rischio la capacità di risposta ai bisogni dei cittadini.
Un bilancio sano, ottimizzato e funzionale (ma non basta)
Nonostante ciò l’Amministrazione comunale di Grottammare ha saputo mantenere elevata la qualità dei servizi erogati con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione (disabili, anziani, disoccupati e famiglie con redditi bassi), reperendo le risorse necessarie tramite una razionalizzazione delle spese e cercando di limitare sui cittadini l’impatto delle nuove imposte stabilite dal governo centrale – come è successo per l’IMU, per la quale si è scelto di non modificare le aliquote per la prima casa.
Il nostro bilancio, dunque, ha retto. Tuttavia, proprio a causa della capillare razionalizzazione delle spese – che ci ha costretto in questi anni a spremere ogni centesimo per mantenere in vita e alimentare progetti, iniziative e servizi – il nostro bilancio, dicevamo, è diventato estremamente funzionale, poiché composto per la maggior parte da spese dovute per contratti o per legge, modificabili quindi soltanto nel medio/lungo periodo (personale, interessi sui mutui, rimborso quote capitale) e da quelle inerenti i servizi fondamentali (illuminazione pubblica, raccolta dei rifiuti, assicurazioni, utenze): lo abbiamo insomma adattato al cambiamento ma, se il quadro normativo per gli enti locali non cambierà, sarà molto difficile gestire le conseguenze del perdurare della crisi.
Tagliando i costi della politica abbiamo riqualificato il lungomare
Facciamo un esempio: i “costi della politica”. Il tema, che oggi sembra estremamente attuale e rivoluzionario per la politica nazionale, è stato affrontato dal nostro Movimento da molto tempo! Da molti anni, infatti, gli amministratori di Solidarietà e Partecipazione hanno abbassato i “costi della politica”, riducendo i compensi del Sindaco e degli Assessori, facendo di fatto risparmiare alle casse comunali € 986.000 soltanto negli ultimi 10 anni! La cifra che è stata necessaria per riqualificare il nuovo, splendido tratto di lungomare presso il fiume Tesino…
Le spese di rappresentanza, inoltre, sono state praticamente azzerate, considerato che viene speso mediamente meno di 1.000 euro all’anno (ripetiamo, meno di 1.000 euro all’anno! Non è un errore di battitura…). Gli incarichi esterni, infine, sono stati ridotti al necessario, dettati esclusivamente da necessità contingenti legate all’obbligatorietà di difendersi nei contenziosi giudiziari e dall’esigenza di ottenere consulenze da tecnici abilitati nell’ambito delle procedure per la realizzazione di opere pubbliche, per sopperire alle professionalità mancanti all’interno dell’Ente (tutti i dati relativi a tali incarichi sono pubblicati nel sito istituzionale del comune di Grottammare).
Un piano consapevole per il futuro
Abbiamo insomma fatto già molto, ma sappiamo che tutto è migliorabile. Procederemo, pertanto, nei prossimi anni ad una riorganizzazione ulteriore delle spese, sulla base anche dell’esperienza maturata nel settore delle manutenzioni, del trasporto scolastico e della mensa della scuola materna, dove si è scelto di non esternalizzare il servizio ma di svolgerlo con personale proprio. Su questo argomento, per giunta, abbiamo la certezza che una gestione interna e diretta dall’Ente dei servizi principali della Città possa essere più efficace ed economica di una gestione indiretta.
Per quanto riguarda, invece, gli interventi in opere pubbliche, pur avendo notevoli somme a disposizione (quasi 2.000.000 di euro!), i vincoli posti dalle norme del patto di stabilità interno ne impediscono di fatto la loro realizzazione. Pertanto, nei prossimi anni, se non verrà modificata la normativa, sarà possibile portare a compimento le opere pubbliche già programmate e finanziate e quelle per le quali sarà possibile ottenere un finanziamento statale.
Consapevoli di questi limiti, non intendiamo affatto scoraggiarci. Per questo proponiamo alla Città un programma realistico e articolato, che non rinuncia tuttavia a tracciare visioni più ambiziose, progetti che, seppure non potranno essere realizzati nei prossimi cinque anni, rappresentano comunque uno scenario possibile e responsabile per la Città di domani: il nostro “Piano per il futuro”.