Per accogliere e aiutare gli altri 2013

alba-grottammareMigrazioni, Pari opportunità, Politiche sociali per l’integrazione, Edilizia sociale

Il nostro movimento si è caratterizzato sin dall’inizio per l’attenzione al valore della Solidarietà, intesa come uno dei principi più importanti sul quale fondare l’agire politico a livello locale e globale.
Ancora oggi, soprattutto oggi, è necessario ribadire con forza l’immoralità di un sistema economico fondato sull’egoismo, sulla competizione sfrenata e l’affermazione del diritto del più forte e del più ricco; un sistema che non potrà essere più sostenibile, non potrà più garantire la pace sociale se non si assumerà l’obbligo – etico prima ancora che economico – di difendere i diritti dei più deboli, degli esiliati, degli spatriati, degli emarginati, di coloro cioè che il sistema non è stato in grado di integrare o, peggio, ha rifiutato.
Anche da una piccola Città, dunque, devono essere proposte al mondo quali esempi virtuosi le buone pratiche di una Solidarietà quotidiana, che ogni giorno deve scontrarsi con le emergenze rese ancora più drammatiche dalla crisi economica, che ha ulteriormente aggravato il disagio, indebolendo ampie fasce della popolazione, che fino a dieci anni fa riuscivano a mantenere un discreto livello di vita.
Solidarietà e Partecipazione, consapevole dei limiti di bilancio che penalizzano la possibilità di intervento degli Enti pubblici, intende affrontare con responsabilità queste problematiche, forte dell’esperienza accumulata negli anni passati. Per questo nella nostra analisi e nella articolazione delle proposte suddivideremo il complesso sistema dei servizi sociali nei seguenti ambiti di intervento: immigrazione, parità, terza età, dipendenze e disabilità, dedicando un capitolo specifico all’emergenza abitativa.

1. Tre obblighi morali: difendere i più deboli, garantire l’uguaglianza, favorire l’integrazione
L’attenzione al mondo del sociale che ha improntato la nostra attività amministrativa ha consentito alla Città di raggiungere negli ultimi venti anni elevatissimi livelli di solidarietà nei confronti dei bisogni e delle esigenze delle fasce più deboli della popolazione.
Come già più volte ribadito, alla luce della costante e inesorabile diminuzione delle risorse economiche a disposizione, in futuro sarà necessario concentrare l’attenzione sulla possibilità di reperimento di fondi attraverso la presentazione di progetti, possibilmente in rete con le numerose associazioni che operano da anni sul nostro territorio, cercando di attingere in modo ancor più efficace e competitivo a bandi e concorsi. Inoltre, è necessario coordinare insieme un cambiamento di rotta sulla metodologia di erogazione dei relativi servizi: i destinatari, ormai radicati e integrati sul nostro territorio, devono passare da fruitori della nostra cultura a portatori di nuovi spunti, informazioni, input per la nostra comunità così aperta e ricettiva.

La ricchezza delle migrazioni
Le migrazioni hanno rappresentato negli ultimi vent’anni una possibilità di perturbazione strutturale nelle nostre comunità locali: Grottammare ha risposto in maniera egregia alle sollecitazioni, senza mai manifestare forme di razzismo e pregiudizio, passando inizialmente da una tiepida tolleranza ad una completa integrazione all’interno della collettività. Un risultato che è stato raggiunto attraverso due strumenti molto attivi sul territorio: la Consulta degli Stranieri e la Consulta per la Fratellanza tra i Popoli. In queste due assemblee sono stati discussi e attivati progetti in collaborazione con l’Amministrazione comunale per favorire l’integrazione e superare le differenze – troppo spesso strumentalmente rimarcate – tra le culture.
D’altronde la globalizzazione sarebbe il più grande fallimento dell’umanità se, accanto alla unificazione dei mercati economici e finanziari, non avvenisse una “unificazione umanistica” tra i popoli, fondata sulla comprensione, sul rispetto della differenza, sulla tolleranza, su tutti i valori che nascono dal riconoscere nell’Altro il fondo di comune e irriducibile umanità che ci affratella.
Si tratta, allora, di costruire un ultimo e definitivo cambiamento culturale nei confronti delle migrazioni: non solo terminando di integrare la comunità, ma operando perché i migranti siano attori della implementazione della Città aperta e solidale, nell’ottica della strutturazione dei diritti di cittadinanza per gli stranieri come per gli italiani.
In tal senso Solidarietà e Partecipazione continuerà ad investire nell’erogazione di servizi integrati per tutti i suoi cittadini, promuoverà la partecipazione e la responsabilizzazione dei cittadini di origine straniera allo sviluppo della città, creerà azioni di conoscenza interculturale per far conoscere e scambiare la memoria delle diverse etnie (anche attraverso l’organizzazione di momenti conviviali), farà azioni di tutela per i giovani di origine straniera per farli sentire protagonisti nella loro Città, cercando di far diventare Grottammare tra le comunità protagoniste, ad esempio, dell’auspicato dibattito politico nazionale per il riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia.

La ricchezza dei generi
In tema di pari opportunità, Solidarietà e Partecipazione intende istituire una Banca del Tempo per rompere le barriere culturali, per eliminare le gerarchie e le tariffe con cui si è soliti etichettare le varie competenze, per creare una nuova idea di sapere fondata sul tempo.
Questa “banca” non vuole essere percepita come un mero strumento di baratto, ma come un mezzo per proiettare il cittadino da sé al resto della collettività, per tessere relazioni, per diffondere saperi e veicolare valori, per offrire aiuto e chiederne laddove da soli non si riuscirebbe. Un’ora di bricolage, in cambio di un’ora di ripetizioni, o di stiratura del bucato, o di babysitting. Ogni cittadino potrà iscriversi alla Banca del Tempo ed accumulerà un monte ore da avere e restituire. Riconosciute dalla legge 50 del 2000 come strumento per favorire le pari opportunità – da qui la vocazione femminile che Grottammare vuole evidenziare, mettendo al centro e alla guida un gruppo di donne – le Banche del Tempo sono circa 400 in tutta Italia, alcune promosse dai Comuni, altre da Comitati di Quartiere o Associazioni: esse stanno veicolando quei saperi che nel mondo del lavoro spesso non trovano accoglienza.
Intendiamo, inoltre, istituire una nuova consulta, che abbia al centro della propria attività l’elaborazione di progetti e iniziative dedicate alla parità tra i generi.
Sarà cura del nostro Movimento, infine, l’istituzione di uno Sportello informativo che offra i seguenti servizi:

  • informare le giovani donne sulle possibilità offerte dal mondo dell’imprenditoria, per progetti di start up di aziende;
  • prevenire i disagi adolescenziali legati ai problemi di identità;
  • offrire sostegno alle vittime di abusi e violenze.

La Terza età: esperienza al servizio della città
L’attenzione da dedicare a questa particolare fascia della nostra popolazione cittadina ha portato in questi anni ad un’importante struttura di servizi, sia in termini giustamente assistenziali, sia di socializzazione, culturale e ricreativa.
Nella prima sfera di azione sono stati raggiunti obiettivi davvero importanti, portando i principali servizi ad essere condivisi e gestiti insieme agli altri Comuni che compongono il nostro Ambito Territoriale; nella fattispecie parliamo dell’Assistenza Domiciliare (ovvero un sostegno domestico per lo svolgimento di attività quotidiane) e dell’Assegno di Cura (cioè un sostegno economico per quelle famiglie che hanno dovuto ricorrere a servizi privati di assistenza o lo prestano in prima persona, privandosi della possibilità di lavorare), per i quali ci auguriamo, attraverso il ricorso ad economie di scala, di poter continuare a mantenere gli standard raggiunti e ove possibile ampliarli.
Riguardo alla socializzazione, l’impegno di Solidarietà e Partecipazione – dopo aver completamente infrastrutturato la città attraverso i tre Centri Sociali dislocati sul territorio – sarà rivolto al coinvolgimento dei soci attraverso progetti di natura culturale, proponendo un ruolo sempre più attivo degli anziani, riconoscendo ad essi una funzione indispensabile per nutrire il volontariato cittadino.
Continueranno i progetti di collaborazione per il servizio di assistenza all’attraversamento pedonale durante l’orario di ingresso e di uscita dai nostri plessi scolastici e i progetti di trasporto dei non autosufficienti verso luoghi di interesse pubblico, come ad esempio il servizio settimanale destinato al cimitero.
Il nostro obiettivo è di implementare la gamma di attività possibili a questa fascia di età attraverso l’attivazione di un progetto di recupero di aree verdi residuali e di tutela di particolari varietà vegetative autoctone, mediante la realizzazione di orti sociali: un’attività che permette la conservazione e la trasmissione di una cultura agronomica che rischia di scomparire. In questi orti le scuole potranno attivare progetti di formazione che favoriscano lo scambio tra le generazioni.

Liberi dalle dipendenze
Liberarsi dalle dipendenze – nelle quali oltre alle più tipiche e caratteristiche sostanze stupefacenti e alcool oggi dobbiamo annoverare purtroppo anche le tremende piaghe del gioco d’azzardo e del porno online – rappresenta un difficile percorso da affrontare per le persone che si trovano ingoiate da queste dinamiche.
Data la delicatezza di questo fenomeno, da tempo tutti i Comuni che compongono l’Ambito Territoriale hanno deciso di mettere in rete un servizio di assistenza, affidandolo a professionisti qualificati che compongono l’Unità di Strada. Tale servizio continua ad operare sia all’interno di luoghi sensibili come scuole o centri di aggregazione al fine di educare i giovani, sia nei luoghi caratteristici ove si possono materializzare tali dipendenze.
Oltre a questo servizio, ne è stato attivato un altro di counseling ovvero uno sportello di accoglienza e di primo ascolto non solo per chi ha bisogno di aiuto, ma anche per chi volesse svolgere consapevolmente un ruolo di sostegno ai propri cari in difficoltà.
Per il futuro, oltre a continuare ad investire in tali sportelli, Solidarietà e Partecipazione intende continuare ad informare la popolazione attraverso una importante serie di convegni gratuiti organizzati con le numerose associazioni locali e i gruppo di auto-mutuo-aiuto della nostra Città.
Un ultimo cenno va fatto sulla collaborazione – formalizzata con una convenzione – con i Tribunali di Ascoli Piceno e di Fermo. Un progetto sul quale il nostro Movimento intende investire, poiché in questi ultimi due anni ha consentito a tanti giovani di tramutare le pene inflitte in lavori socialmente utili, affinché forniscano alla società sevizi importanti, soprattutto nello scenario attuale, funestato dalla diminuzione delle risorse economiche.

Ascoltare la disabilità
Molto si è fatto il questi anni affinché le condizioni e la dignità delle persone disabili potessero migliorare all’interno nella nostra comunità.
Dall’età evolutiva ed educativa con il sostegno scolastico, all’età lavorativa con il ricorso alle forze lavoro, al sostegno alla pratica sportiva attraverso la convenzione con Grottammare Piscine, fino all’assistenza domiciliare: tanti sono stati i servizi attivati nel corso degli anni. Purtroppo nell’ultimo triennio la limitazione delle risorse imposta dai governi centrali ha reso assai difficoltoso il mantenimento di questo complesso sistema di attività.
Nonostante questa premessa, tuttavia, è stato e rimarrà l’obiettivo principale di Solidarietà e Partecipazione il mantenimento di tali servizi agli attuali standard raggiunti, tentando il più possibile di integrarli ad ulteriori attività per il supporto di utenti, famiglia e scuola, coordinate assieme alle numerose associazioni presenti sul nostro territorio, che verranno sostenute nelle loro preziose attività.
Continueremo ad effettuare il trasporto degli utenti dei nostri centri con il mezzo comunale, grazie alla collaborazione di volontari, borse lavoro, lavoratori socialmente utili o servizio civile con l’attenzione e puntualità che ci ha contraddistinto. Ove non sarà possibile svolgere questo servizio direttamente, ricorreremo alla collaborazione con la Misericordia di Grottammare, con la quale recentemente abbiamo rinnovato e implementato la nostra convenzione.
Un aspetto specifico riguardo il Centro “Casa di Alice”, sul quale Grottammare e i comuni che compongono il nostro Ambito Territoriale Sociale hanno continuato ad investire in questi anni, trovando una nuova sede più ampia e funzionale, collocata al centro nel nostro tessuto urbano, dandoci la possibilità di svolgere un elevato numero di attività aggiuntive in piena sintonia con i nostri operatori formati sul trattamento dell’autismo. Attraverso questo percorso virtuoso e la collaborazione con il più esperto centro di Fano, il nostro centro ha raggiunto il riconoscimento come uno dei centri specialistici strategici all’interno del territorio marchigiano. Nei prossimi anni è impensabile abbassare l’attenzione su questa struttura: pertanto continueremo ad investire su di essa e sul suo personale, affinché gli utenti possano continuare il percorso intrapreso.

2. Contro la Crisi: il Diritto alla Casa
La dura crisi che ci ha colpito ha scavato una profonda ferita che solo un adeguato periodo di tempo potrà rimarginare. Il livello delle richieste di aiuto si è notevolmente innalzato, conseguentemente alle numerose perdite di posti di lavoro: esigenza abitativa ed esigenza lavorativa sono così divenute una priorità per la nostra amministrazione
Assieme all’ERAP negli ultimi cinque anni abbiamo consegnato ben 20 appartamenti di edilizia sovvenzionata (paese Alto e Rinascita) e altri 12 di edilizia agevolata a nostri concittadini in situazioni di disagio, senza considerare le emergenze abitative risolte attraverso i cosiddetti “alloggi parcheggio”, case concesse temporaneamente alle famiglie o ai soggetti in gravi difficoltà.
Nel prossimo mandato inizieremo i lavori per gli alloggi di edilizia sovvenzionata presso la zona PEP Bernini e concluderemo la realizzazione degli alloggi temporanei in via Sant’Agostino, nell’ex Palazzo Ottaviani già proprietà dell’Istituzione “Povera Costante Maria”.
Un capitolo a parte merita il discorso relativo all’housing sociale, che immetterà nel mercato appartamenti a condizioni economiche più favorevoli rispetto al libero mercato. Si tratta, infatti, di rispondere alle esigenze della cosiddetta “fascia grigia”, composta da quelle famiglie – principalmente giovani – che, pur possedendo un lavoro, non riescono ad affrontare i costi di affitto e, soprattutto, di acquisto di una casa a Grottammare. Attraverso accordi specifici è possibile alleviare queste situazioni attraverso la concessione di case ad affitto calmierato: la quota mensile pagata fungerà poi come la rata di un mutuo che, a distanza di alcuni anni, consentirà di riscattare la casa ad un prezzo abbattuto. In venti anni circa, così, una coppia di giovani sposi, senza il pagamento iniziale di grandi cifre, mese dopo mese attraverso l’affitto, potrà raggiungere l’obiettivo di possedere una casa propria.
Nel prossimo mandato Solidarietà e Partecipazione si impegna a portare avanti il progetto inserito nel “Piano Città” – un articolato programma di interventi già presentato a finanziamento nazionale – che prevede la realizzazione di appartamenti di housing sociale nel quartiere Valtesino, nei pressi di Grottammare Piscine.