Cinque anni di lavoro a testa bassa
Sono passati in fretta, sono stati impegnativi, con poche risorse, in un momento di affanno per i comuni Italiani eppure sono stati cinque anni di soddisfazioni, perché abbiamo salvaguardato quello che di buono è stato fatto negli anni scorsi, perché abbiamo centrato nuovi obiettivi strategici, perché soprattutto abbiamo superato traguardi insperati.
In cinque anni abbiamo investito oltre 5 milioni e mezzo di euro, cercando risorse attraverso bandi che abbiamo vinto, partecipando ad importanti progettazioni a livello nazionale, facendo soprattutto economia, un ottimo uso del poco disponibile.
Così abbiamo ristrutturato il Vecchio Ospedale, abbiamo inaugurato la nuova pista ciclabile del lungomare sud e la nuova Piazza Dante Alighieri; abbiamo trovato l’antica porta della città, Porta Maggiore, creando un nuovo spazio pubblico, il Largo di Porta Maggiore, con una piccola area archeologica che lo rende un gioiello. Abbiamo migliorato i nostri edifici scolastici; abbiamo recuperato spazi dimenticati come il Bagno della Regina e la Fontana del Latte; abbiamo riqualificato quasi tutti i parchi gioco per bambini presenti nella città; abbiamo ottenuto riconoscimenti straordinari come la Bandiera verde, la Spiga verde e il diploma di Comune ciclabile per la qualità del nostro territorio, delle nostre spiagge e dei nostri servizi. Abbiamo costruito reti tra produttori, valorizzato le nostre eccellenze come l’Arancio biondo e l’alloro. Abbiamo aperto le porte a coloro che hanno voluto investire, per creare lavoro.
E poi abbiamo seguito quello che quotidianamente occorre: asfalti, marciapiedi, sistemazione del verde, tutto ciò che è stato possibile fare per mantenere in ordine la città… insomma: abbiamo lavorato a testa bassa! Vorremmo raccontarvi tutto, qui, subito, ma occorrerebbe troppo spazio. Lo faremo meglio altrove…
Tagliando i costi della politica, abbiamo pagato le utenze delle nostre scuole
Mentre altre realtà si sono fermate, Grottammare ha continuato a muoversi. Per fare questo abbiamo chiesto a tutti di sopportare sacrifici. E abbiamo iniziato dagli amministratori. Se a livello nazionale ancora si parla di riduzione dei costi della politica, a Grottammare invece il taglio delle indennità degli amministratori avviene da anni!
In cinque anni il Sindaco – così come il Presidente del Consiglio e gli assessori – ha volontariamente ridotto il proprio compenso di oltre il 30 per cento, ha dimezzato il proprio staff, ha azzerato le spese di rappresentanza e non ha chiesto al comune alcun rimborso! Tutto ciò ha consentito di risparmiare oltre 300.000 euro, con i quali abbiamo pagato le bollette delle luce, del gas e del telefono delle nostre scuole…
Non ascoltiamo le sirene!
Onestà e serietà: ecco le principali qualità che mettiamo nuovamente a disposizione della città. Oneste e serie saranno allora come sempre, prima di tutto, le nostre parole, il progetto che presentiamo nel nostro programma.
Altri vi prenderanno in giro, vi racconteranno una realtà che non esiste e un futuro finto. Faranno giochi di prestigio e fuochi d’artificio. Noi siamo molto concreti, invece; con serietà e onestà ci impegniamo a realizzare soltanto ciò che realisticamente potrà essere realizzato nei prossimi cinque anni. Grottammare non ha bisogno di ascoltare le menzogne delle sirene! Il loro canto è piacevole, ma confonde i marinai e porta le navi a schiantarsi sugli scogli.
Non possiamo tornare indietro
La verità è questa: l’Italia è profondamente cambiata negli ultimi anni. Essa è più debole e più fragile di prima. I comuni non sono isole separate dalla Nazione, tutti hanno sentito in profondità i danni della crisi. Essere consapevoli di ciò non significa scoraggiarsi. Anzi: insieme dobbiamo fare il possibile per difendere con le unghie e con i denti il nostro territorio, la bellezza della nostra città, le reti di persone che ogni giorno si adoperano per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Chi ricorda la Grottammare degli anni Novanta sa bene qual è il rischio che corriamo… Prima dell’esperienza rivoluzionaria del Movimento Solidarietà e Partecipazione Grottammare era diventata periferia della periferia; oggi essa è uno dei Borghi più Belli d’Italia, un luogo invidiato per la cura degli spazi, per la bellezza dei lungomari, per la vita culturale e sociale che sa esprimere. Mantenere tutto questo è già una sfida. Per perderlo, invece, basta poco: basta affidarsi alle persone sbagliate. Non possiamo tornare indietro!
Un metodo nuovo, una squadra straordinaria
Ecco ciò che distingue il Movimento Solidarietà e Partecipazione da tutte le altre liste: un metodo rivoluzionario. Esso infatti è un movimento di trasformazione della realtà locale al quale tutti i cittadini, le associazioni e i partiti possono aderire. In esso non contano le tessere che uno ha in tasca, le dinamiche della vecchia politica: al centro del Movimento Solidarietà e Partecipazione ci sono le persone di buona volontà, le loro idee e la loro operosità, il tempo che vogliono donare a Grottammare.
Il principio della Partecipazione, il senso di responsabilità e lo spirito di servizio che animano il Movimento hanno dato a Grottammare una stabilità e una coerenza dell’azione politica fondamentali per raggiungere obbiettivi strategici a lungo termine; soprattutto hanno fatto si che in questi anni il Sindaco, gli assessori e i consiglieri non fossero – come accade spesso altrove – persone inavvicinabili, ma fossero compagni di strada, amici, cittadini appassionati, uomini e donne a portata di mano, pronti ad ascoltare e, nei limiti del possibile, ad intervenire.
Un’esperienza umana, prima ancora che politica, un esempio di partecipazione civica imitato da altre città, un metodo intorno al quale si sono riunite anche questa volta moltissime persone: una squadra al contempo giovane ed esperta, ispirata e concreta, donne e uomini residenti in tutti i quartieri della Città, con alle spalle esperienze biografiche e lavorative diverse, eppure uniti dalla voglia di fare, di cambiare la realtà, di migliorare Grottammare.
Per sempre, avanti
Avanti allora, si parte! E come guida per i prossimi cinque anni ecco il nostro programma. Lo prepariamo da mesi, organizzando tavoli tematici, incontri con i quartieri, confronti con esperti, dibattiti all’interno del Movimento.
Siamo lontani anni luce dalle liste raffazzonate in fretta, che incollano persone e idee poco prima della scadenza elettorale, con l’acqua alla gola. Noi invece abbiamo preso il tempo che occorreva per dare un orizzonte alla città. Saremo realisti, perché sappiamo cosa può essere realizzato e cosa no; saremo visionari, perché vogliamo comunque lasciare alla città un progetto per i prossimi vent’anni, una mappa per coloro che verranno. Non si dice forse: “chi si ferma è perduto”? Per questo avanti, sempre!
Attraversiamo il deserto
Iniziamo ovviamente dalla questione più delicata: la disponibilità delle risorse. Anche in questi cinque anni dovremo attraversare il deserto, utilizzando al meglio le scarse disponibilità. Non ascoltate le sciocchezze di coloro che non hanno mai amministrato il comune e che dicono che è possibile reperire fondi facendo risparmi! Tra il 2013 e i 2018 abbiamo tagliato tutto, ottimizzando fino al centesimo: ad esempio, in cinque anni abbiamo risparmiato sui costi del personale quasi un milione di euro. Come le famiglie italiane anche il comune ha dovuto fare sacrifici e ridurre le spese…
Dobbiamo andare avanti comunque, non possiamo fermarci! Ovviamente proseguiremo le azioni di risparmio e efficientamento (soprattutto sulle spese per l’energia), così come proseguiremo la ricerca di fondi regionali, ministeriali ed europei. Molto possiamo e vogliamo ancora fare; al contempo però dobbiamo però essere consapevoli del fatto che nel prossimo quinquennio non potranno essere realizzati nuovi edifici, nuove infrastrutture o significative riqualificazioni. Chi vi prometterà grandi trasformazioni vi mentirà spudoratamente…
Alziamo l’asticella!
Anche in tempi difficili però dobbiamo essere in grado di volare! Anche in tempi difficili dobbiamo essere ispirati, avere una visione, tentare di cambiare la realtà. Non ci impegniamo solo per tenere la città in ordine, pulita, gradevole. Ci impegniamo soprattutto per migliorare la nostra piccola parte di mondo, le intelligenze e i cuori dei cittadini, per migliorare il futuro dei nostri figli, per aiutarli a difendersi da coloro che vogliono plagiarli, per costruire un mondo più giusto, più umano e solidale.
Ecco perché dobbiamo sempre superarci! Ecco perché alziamo nuovamente l’asticella! Per scrivere il nostro programma ci siamo ispirati alle Carte, ai Protocolli e ai Documenti italiani ed europei più lungimiranti in tema di politiche per la famiglia, gestione dei rifiuti, inclusione, pianificazione urbana, partecipazione dei giovani, affinché Grottammare possa essere alla pari delle realtà cittadine più avanzate d’Europa, soprattutto nell’investimento sul rispetto dei diritti, dell’ambiente e dei popoli.
Vogliamo che i grottammaresi siano sempre più orgogliosi della loro città! E vogliamo tutti noi guardare l’orizzonte con una prospettiva, sapendo dove andare. Alzare l’asticella significa infatti programmare con ambizione il futuro, anche se il presente non ha risorse per realizzarlo. Abbiamo progettato per questo un Master-plan, un piano che individua le opere strategiche per il destino della città. Alcune di esse sono già finanziate, altre potrebbero esserlo sul medio periodo. La maggior parte, le più onerose sono visioni per indicare gli obbiettivi ai quali tenderemo nella pianificazione del territorio e nel reperimento dei finanziamenti.
Per governare bisogna avere un’idea della città di domani e noi desideriamo una città sostenibile, giusta, bella, operosa, viva, efficiente, sicura. Ed è la Grottammare che vorremmo condividere con tutti voi.