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Fare della Storia un’occasione di racconto per tutti
ha anche i suoi concreti risvolti economici ed è
un potentissimo motore di promozione turistica
per il presente e per il futuro. Pensate: prendendo
le mosse dalle informazioni contenute nella Guida
di Grottammare di Giuseppe Speranza – ovvero la
presenza nella nostra cittadina di ben sei fiere annuali,
almeno fino al 1889 – abbiamo introdotto nel 2014 la
Fiera “Arancio in Fiore” e abbiamo attinto alcune
notizie storiche per valorizzare maggiormente la nostra
fiera principale, la Fiera di San Martino, attraverso
una collana di iniziative collaterali che la arricchissero
ulteriormente con occasioni di divertimento e nuove
esperienze. Ho ancora negli occhi la meraviglia dei
bambini di fronte agli animali della Fattoria didattica,
allestita nel Giardino comunale (un’iniziativa introdotta
a partire dal 2016 per ricordare alle giovani generazioni
l’origine boaria della fiera) e l’entusiasmo del pubblico
per la Sfilata del Capitano del Popolo, che dal 2015
rievoca tra personaggi in costume, spettacoli di giocolieri
e falconieri, una magistratura civile grottammarese
documentata fino al 1827, che presiedeva alla Fiera
e esercitava in quei giorni poteri militari e civili.
Per la prima edizione della manifestazione, considerata
la necessità di elaborare un testo che fosse recitato
pubblicamente dal Capitano per annunciare l’inizio
della fiera, mi sono divertito a comporre un’ottava
rima maccheronica e brancaleonesca, un pastiche tra
Luigi Pulci e Matteo Maria Boiardo con una puntura
di volgarità popolare che è stato letto fino ad ora
in tutte le edizioni della Sfilata.

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