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Con queste idee in testa ho lavorato per tanti anni,     Una riflessione prima del catalogo: ogni nostra
potenziando i principali eventi tradizionali             azione, anche la più nobile, corre il rischio di
e aggiungendo tante rassegne e iniziative alla           tradire se stessa. L’impegno culturale di ciascuno
programmazione culturale cittadina, alcune delle         di noi non sfugge a questa legge. Per sbagliare il
quali ormai hanno decenni di vita dietro di loro,        meno possibile, in tanti anni ho ripetuto a me
sono cresciute e si sono consolidate. Oltre al Festival  stesso più volte le parole di Goffredo Fofi sul
“Cabaret Amoremio!”, il Premio “Grottammarese            rischio di fare “cultura” tradendola, trasformandola
dell’Anno” e il “Festival Liszt”, ormai istituzionali    in una “passarella”, riducendo il “sapere” ad un
direi, cito a puro titolo di esempio, senza ambizioni    “divertimento superficiale effimero
di completezza, le rassegne “Commedie Nostre”,           indiscriminato”; il rischio, in poche parole, di
“CabareTour”, “Notti Magiche”, “Apriti cielo!”,          organizzare una cultura che “addormenti” le
“Voci tra le Mura”, “Scintille”, “Energie Vive”,         persone, invece di “svegliarle”, diventando così
“Cinema in Giardino”, “Piazza Bella Piazze” e            «il nuovo “oppio del popolo”, che ci viene elargito
tante altre, ricordate altrove nel corso di questo       a piene mani per trasformarci in giocondi lotofagi».
racconto. Grazie a loro Grottammare ha avuto             Ho fatto del mio meglio per evitarlo. Non so se ci
l’occasione di ospitare intellettuali, autori, filosofi,   sono riuscito…
musicisti, cabarettisti, attori e registi, insomma
centinaia di personaggi più o meno noti della                                                                                  99
cultura nazionale che hanno dialogato con noi,
hanno condiviso i loro pensieri o la loro arte, ci
hanno indignato, emozionato, divertito, illuminato,
ci hanno costretto a cambiare in qualche modo.
Grazie a loro, è innegabile, abbiamo avuto tutti
l’occasione di crescere. Per fare un bilancio di questa
attività, allora, non c’è altro modo che redigere un
elenco, una “hall of fame” di tutti coloro che dal
2004 ad oggi (dall’inizio cioè del mio impegno come
assessore alla Cultura, fino alla fine del mio secondo
mandato da Sindaco) sono giunti a Grottammare e
hanno reso la nostra città un piccolo crocevia di voci
e di autori.
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